Comunicazione e immagine, un valore inespresso.
In Italia le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano l’ossatura del tessuto economico. Spesso, dietro a queste realtà ci sono storie di passione, tradizione e un’incredibile capacità artigianale o produttiva. Eppure, molte faticano a emergere e a consolidare la propria posizione sul mercato. Spesso succede perché hanno un problema di comunicazione e non hanno una chiara strategia di marketing. La comunicazione e l’immagine delle PMI italiane sono fattori spesso trascurati.
Molte PMI, si concentrate sulla produzione e sulla qualità del prodotto e questo è sicuramente un vanto, ma occorre che parallelamente venga compresa l’importanza di avere una comunicazione e un’immagine chiara ed efficace . Si tende a dare per scontato che la qualità parli da sola, che il “saper fare” italiano sia un valore universalmente riconosciuto e sufficiente. Ma in un mercato sempre più competitivo e globalizzato, questo purtroppo non basta.
I consumatori, bombardati da informazioni e stimoli, sono sempre più attenti all’immagine, alla storia e ai valori che un’azienda rappresenta. Cercano semplicità, chiarezza e un linguaggio diretto. E spesso, prediligono aziende che sanno raccontarsi in modo autentico e coinvolgente, dove il valore del rapporto umano diventa fondamentale per creare una vera esperienza di acquisto.
Molti imprenditori, purtroppo, sottovalutano questi aspetti cruciali per mancanza di tempo o di budget e si accorgono della propria lacuna solo quando è troppo tardi. Quando il vantaggio competitivo è ormai eroso a favore di concorrenti più abili nel comunicare il proprio valore, aziende magari meno “brave” e con prodotti peggiori, ma capaci di costruire un’immagine forte e riconoscibile con un linguaggio chiaro e accattivante.
Ma è importante ricordare che il budget in marketing e comunicazione non è mai un costo, ma un investimento strategico fondamentale.
L’Italia, terra di santi, poeti, navigatori… e soprattutto di PMI.
Piccole e medie imprese rappresentano l’ossatura del nostro tessuto economico, un brulicante ecosistema di passione, tradizione e “saper fare”. Peccato che spesso queste eccellenze artigiane e produttive, geni nel loro campo, si perdano in un bicchier d’acqua quando si tratta di comunicare al mondo la loro grandezza.
Sì, perché mentre le mani plasmano capolavori e le menti sfornano idee geniali, il marketing e la comunicazione rimangono spesso “terra di nessuno”, un territorio inesplorato relegato a “se avanza tempo e budget”. E qui casca l’asino!
Molte PMI, concentratissime sulla qualità (e ci mancherebbe!), cadono nell’errore di pensare che “il buon prodotto si vende da sé”. Un po’ come credere che il David di Michelangelo si sia scolpito da solo, o che la Divina Commedia sia nata per generazione spontanea.
E così, mentre i concorrenti – magari meno talentuosi, ma più furbetti – conquistano fette di mercato, le nostre PMI si interrogano amleticamente sulla natura della loro identità.
“Ma sarò un’azienda tradizionale o innovativa? Un brand di lusso o popolare? Meglio un logo minimalista o barocco? E il sito web? Meglio una vetrina online o un e-commerce integrato? E i social? Facebook o Instagram? O TIC TOC? Ma poi come faccio a gestirli?”
Domande cruciali, dilemmi Shakespeariani che rischiano di paralizzare l’azione. E mentre l’imprenditore è alle prese con questi rompicapi filosofici, spesso perchè non sa da che parte iniziare e a chi rivolgersi, il tempo passa e il mercato si evolve a ritmi vertiginosi.
Il risultato? Un’immagine aziendale confusa, un valore espresso a singhiozzo, un mix di tentativi scoordinati, fatti dal CUGGINO di turno, che generano solo rumore e frustrazione. Un po’ come un Frankenstein comunicativo.
E quando finalmente l’imprenditore realizza la gravità della situazione, il vantaggio competitivo è già andato a farsi benedire. I concorrenti, armati di strategie di marketing e comunicazione affilate e di un’immagine curata nel minimo dettaglio, hanno già conquistato il terreno.
“Non ho tempo e budget!” …e altre leggende metropolitane
Certo, il tempo e il budget sono come i panda: specie rare e protette. Ma è qui che si vede l’imprenditore “visionario”! Perché anziché piangere sulla scarsità di risorse, si affida a chi queste risorse sa moltiplicarle come i pani e i pesci.
Investire in comunicazione e marketing non è un sacrificio al dio del fatturato, ma un percorso graduale verso il successo. Un po’ come passare dalla carrozza a cavalli all’auto di lusso: ogni step richiede un investimento, ma il risultato finale è… tutta un’altra storia











